L’industria alimentare italiana gode di ottima salute grazie al fatto di avere alle spalle una tradizione contadina ed eno-gastronomica millenaria, a cui va aggiunta un’alta reputazione sociale e (spesso) un notevole impegno etico.
Al contrario, il settore agricolo sta vivendo un periodo di rallentamento a causa dei cambiamenti climatici in corso e delle scelte da parte della Comunità Europea che frenano in parte la produzione nostrale.
Tuttavia, complici le spiccate capacità culinarie tipiche del Belpaese, unite alla nuova enfasi sulla sostenibilità e ai consumatori sempre più informati, è possibile parlare di un successo che sembra non conoscere fine, in termini economici ed esponenziali.
Non a caso, il settore rappresenta la principale ricchezza del Belpaese, soddisfacendo le richieste interne e, al contempo, il palato degli individui di tutto il mondo forte delle sue proposte autentiche e impareggiabili.
L’espansione è favorita anche da una realtà di supporto come Sarp (maggiori informazioni al sito sarp.it), la quale garantisce dei macchinari per l’industria alimentare volti ad abbassare i costi di produzione, minimizzare i tempi, l’impiego di spazi e massimizzare la logistica. Qualcosa che avviene attraverso dei sistemi di trattamento termico di confezionamento del cibo e l’utilizzo di nastri trasportatori che seguono il processo lavorativo dall’inizio alla fine.
L’interazione tra i due settori permette a entrambi di migliorarsi e di offrire in un flusso costante di prodotti all’avanguardia.
Qual è l’andamento dell’industria alimentare italiana?
L’industria alimentare italiana è fiorente e svolge un ruolo cruciale nell’economia del Paese. Con un valore di 575 miliardi di euro, è considerata la principale ricchezza dell’Italia secondo l’analisi presentata a Cibus 2023 da Coldiretti.
Un settore che vanta numeri impressionanti, con un fatturato annuo di 179 miliardi di euro, 60.000 imprese e 64.000 addetti.
Si colloca inoltre al secondo posto per numero di imprese e di addetti e per valore delle esportazioni tra i settori manifatturieri italiani. L’industria alimentare italiana genera il 16,6% della spesa totale nazionale, a dimostrazione del suo significativo contributo all’economia nazionale.
Questa fetta considerevole di mercato non solo vanta una forte presenza economica, ma gode anche di un’alta reputazione sociale. L’86,4% degli italiani crede in questo settore, a testimonianza della fiducia che nutre nella qualità e nell’autenticità dei prodotti alimentari italiani.
Le persone da Nord a Sud presentano certamente stili e valori alimentari differenti, ma si avvalgono di un’alimentazione varia e salutare: il punto di partenza è del resto quello della Dieta Mediterranea.
Tutto ciò si intreccia in scelte alimentari che vedono al centro consumatori consapevoli, i quali danno priorità a pratiche sostenibili, naturali, localizzate e responsabili.
Pertanto, l’offerta complessiva dell’industria alimentare italiana promuove il benessere e la salute dei consumatori. Garantisce che i prodotti desiderati siano accessibili a tutti, mantenendo una qualità sostenibile in termini di prezzi, anche attraverso mirate manovre del Governo.
Allo stesso tempo, la popolazione si rivela ben informata, in quanto cerca attivamente le informazioni per valutare aziende e prodotti prima di prendere le loro decisioni di acquisto. Questa attenzione sulla trasparenza e sulle scelte consapevoli contribuisce ulteriormente al successo e alla crescita dell’industria alimentare italiana.
Uno sguardo al futuro
Andando in prospettiva, il futuro dell’industria alimentare italiana appare promettente nonostante la difficile situazione internazionale, complici le vicende geopolitiche legate alla Guerra in Ucraina e a quella in Medio Oriente.
Ciononostante, le realtà agro-alimentari si trovano a innovare e ad adattarsi ai cambiamenti di tendenza, grazie anche alle industrie di supporto che realizzano dei sistemi efficienti, capaci di rispettare l’ambiente e contenere i costi.
Rimanendo al passo con le preferenze dei consumatori e le richieste del mercato, le aziende alimentari italiane sono ben posizionate per sostenere il loro successo nel mercato globale.
Il ruolo cruciale delle industrie partner
Gli impianti per l’industria alimentare sono responsabili della lavorazione e della trasformazione dei prodotti agricoli grezzi in vari alimenti e bevande che vengono consumati da milioni di persone sia in Italia sia all’estero.
Dalla pasta alla pizza, dall’olio d’oliva al vino, il mercato alimentare italiano con i suoi impianti e le sue tecnologie avanzate, contribuisce in maniera significativa a mantenere alta la reputazione di qualità.
Pertanto, gli stabilimenti dell’industria alimentare sono dotati di macchinari e tecnologie avanzate che consentono una lavorazione e una produzione efficiente per fornire ai consumatori l’accesso ad una gamma diversificata di alimenti italiani.
Inoltre, i sistemi ideati da società partner per l’industria alimentare contribuiscono anche a mantenere gli standard di primissima qualità e di sicurezza dei prodotti alimentari italiani.
Questi impianti sono dotati di macchinari all’avanguardia che assicurano la corretta manipolazione, conservazione e il confezionamento degli alimenti. Nondimeno, si attengono a rigorose pratiche di igiene e sanificazione per prevenire la contaminazione crociata e garantire che i prodotti finali soddisfino gli standard di qualità richiesti dal Ministero della Salute.
Un crescente interesse è sorto nei confronti delle pratiche sostenibili a tutela dell’ambiente. Così, le industrie partner si sono prodigate per offrire un servizio che garantisca una riduzione del consumo energetico, l’ottimizzazione dell’uso dell’acqua e la minimizzazione della produzione di rifiuti.
Ad esempio, Sarp, azienda leader nella produzione di macchine per l’industria alimentare, adotta misure di questo genere, illustrate sul sito web con maggiori dettagli, contribuendo notevolmente alla riduzione dell’impronta ambientale dell’industria alimentare italiana e al contenimento dei costi di produzione.