Aprire un negozio di sigarette elettroniche sta diventando una vera e propria tendenza. Il fumo digitale fa gola a molti giovani imprenditori in cerca di un investimento profittevole e tabaccai alle prese con una modernizzazione del proprio paniere di prodotti.
La ragione principale è nota a tutti: oggi il business dello svapo sta facendo registrare percentuali di crescita molto alte in Italia e nel mondo, nonostante i recenti allarmismi trafelati dalle vicende americane che hanno messo sotto processo la sigaretta elettronica. La e-cig è un’innovazione sotto molti punti di vista: aiuta a smettere di fumare, fa meglio a fumatore, persone attorno e all’ambiente, è più economica, versatile e soprattutto gradevole.
Per questo stanno spuntando qua e là in tutto il paese punti vendita per articoli di sigaretta elettronica. Aprire un’attività nel settore dello svapo non è complesso, ma bisogna rispettare alcuni fondamentali passaggi. Ecco quali sono.
Scelta del locale
Il primo step di qualsiasi attività riguarda la scelta del locale commerciale su cui investire. L’analisi non va circoscritta all’immobile (cubatura, arredi, impianti, illuminazione, ecc.), ma anche all’area circostante. Meglio preferire un quartiere frequentato da una popolazione giovane (ma non troppo), con una buona visibilità e tanto passaggio nelle ore del giorno. Non servono grandi spazi commerciali, ciò che conta è che tutto sia in regola a livello tecnico e burocratico.
Anche se la posizione è importante, per un negozio di sigarette elettroniche non si tratta di un aspetto fondamentale come altri esercizi (bar, negozi di abbigliamento, ecc.). Un vape shop fornito e ben organizzato saprà farsi strada e diventare presto popolare tra i vaper, specie se in zona la concorrenza è ancora bassa o nulla.
Burocrazia
La burocrazia da sbrigare è un altro step importante per chiunque voglia aprire un negozio, e anche le sigarette elettroniche non ammettono eccezioni.
I passaggi da compiere si possono delegare semplicemente a un dottore commercialista o un esperto, per evitare di muoversi in proprio e commettere degli errori.
Le procedure includono:
- apertura di Partita IVA;
- iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio;
- iscrizione alla Gestione commercianti INPS;
- segnalazione di inizio attività presso il Comune di competenza.
L’obbligo di una licenza per i negozianti di sigarette elettroniche non è ancora previsto, ma è necessario richiedere un’autorizzazione ad AAMS (Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato) per la vendita dei prodotti contenenti una base di nicotina (alcuni liquidi ne sono provvisti per aiutare a smettere gradualmente).
Selezione dei prodotti
Il passo seguente è quello di scegliere il grossista di sigarette elettroniche per la fornitura dei prodotti da svapo. La creazione del proprio catalogo di articoli è forse la fase più importante nell’apertura del negozio di e-cig. È importante crearsi una buona base di prodotti per decretare il successo dell’attività e fornire la clientela con prodotti di qualità.
La varietà e i brand affermati sono le chiavi del successo. Il punto vendita deve essere rifornito di kit, box mod, liquidi, ricambi, strumenti per la pulizia della sigaretta elettronica, accessori per la rigenerazione, batterie e molto altro. Concentrarsi su un brand solo, soluzione spesso proposta dai franchising di e-cig, rischia di essere un grosso limite: e se l’azienda madre non piace ai vapers di zona? Ciascuno ha i propri gusti e vive lo svapo in modo diverso, mai dimenticarlo.
Attenzione anche ai prodotti Made In Italy, che tirano molto nel settore. Il nostro Paese è famoso per gli aromi e la creazione di sigarette elettroniche di design, pratiche e comode. Esplorare molte possibilità di prodotti è il primo passo per chi apre un negozio di sigarette elettroniche. Una volta entrati in sintonia con la clientela si calibrerà meglio l’offerta a seconda dei gusti dei propri consumatori.