Catturano l’attenzione, creano identità, separano dalla concorrenza: il marchio e il logo di un’azienda sono due biglietti da visita indispensabili per la creazione di una nuova impresa. La cosiddetta brand identity oggi è un aspetto che nessun imprenditore deve trascurare.

Il pubblico ha bisogno di storie in grado di influenzarlo e fidelizzarlo e un logo, con la narrazione fatta di parole, caratteri e colori è il primo scalino verso il successo.

Perché è necessario registrare un marchio ?

Non basta progettare e creare un marchio. Per godere di una serie di tutele legali ed economiche molto importanti occorre registrare la propria idea all’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi.

Questo passaggio è fondamentale per assicurarsi il diritto esclusivo di utilizzare il logo e il marchio registrati, di poter godere di eventuali diritti economici derivanti dalla concessione di utilizzo a terzi e per avere il diritto di agire per vie legali nei confronti di chi ha utilizzato indebitamente il marchio aziendale.

I vantaggi non finiscono qui perché la registrazione offre la possibilità di poter vendere in futuro il proprio marchio ad altre aziende e, se effettuata la procedura di riconoscimento europeo, il marchio è protetto per ben 10 anni anche a livello comunitario da possibili contraffazioni.

Come si registrano marchio e logo?

L’articolo 7 del Codice della Proprietà Industriale afferma che è possibile registrare come marchio colori, parole, disegni, suoni, lettere, forme e colori. Ma come si fa a sapere se sono stati già utilizzati?

Pianificare un logo non è semplice e soprattutto non deve essere frutto della più totale improvvisazione. Prima di buttare giù l’idea definitiva è necessario, con l’aiuto di un esperto, compiere un’indagine di mercato per vedere se la nostra idea è già stata utilizzata da altre aziende registrate. Per facilitare l’operazione si può consultare la Banca Dati nazionale messa a disposizione da parte dell’Ufficio Brevetti oppure i dati reperibili nell’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale.

Marchio e logo: terminologia

La materia, per i non addetti ai lavori, può sembrare difficile. Partiamo dal primo step, necessario per sgomberare il campo da possibili equivoci: per la legge la registrazione di un logo è assimilabile alla registrazione di un marchio.

Dopo aver creato il logo è necessario chiarire cosa vogliamo registrare. Possiamo infatti scegliere il solo marchio verbale, che tutela le parole, il marchio grafico per il logo oppure il marchio misto che mette in sicurezza entrambe.

È inutile dire che la scelta più corretta è sempre la terza, basti pensare a esempi famosi come Apple, Microsoft o Amazon. La registrazione del marchio di queste aziende infatti non solo le ha rese immediatamente riconoscibili dal cliente ma ha impedito che concorrenti nello stesso campo aziendale potessero utilizzare, come marchio, una mela o quattro semplici quadrati colorati.

Ovviamente il logo che occorre registrare deve essere conforme a quanto previsto dalla legge e non deve contenere in nessun modo elementi contrari all’ordine pubblico o alla morale comune.

La classificazione del marchio

La procedura di registrazione deve essere preceduta da un altro step molto importante: l’individuazione della classe di appartenenza. In questo frangente occorre stabilire con chiarezza a quale prodotto farà riferimento il marchio e successivamente individuare la classe di appartenenza nel Sistema internazionale di Classificazione dei Marchi o Sistema di Nizza.

Ricordiamo che è possibile inserire più classi. In questo caso il consiglio infatti è soltanto uno: essere previdenti. In parole povere si tratta di non trascurare quelli che potrebbero essere gli sviluppi futuri del brand.

Se possibile quindi sarebbe necessario individuare tutti i gruppi possibili di appartenenza e chiedere l’iscrizione agli stessi.

Registrazione marchio: chi può presentare la domanda?

La domanda può essere presentata personalmente oppure, per i marchi nazionali, ci si può affidare all’operato di un avvocato o di un consulente per la Proprietà Industriale, regolarmente iscritti agli albi di appartenenza.

Per quanto riguarda invece la procedura europea, è consigliabile rivolgersi a un mandatario iscritto all’Unione Europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) oppure, qualora la legislazione del singolo Paese lo consenta, ci si può avvalere di un avvocato abilitato a esercitare in ambito comunitario.

La compilazione del modulo MA-RI

La compilazione del modulo è la fase più delicata dell’intero iter ed è quella da seguire con particolare attenzione perché basta un’omissione o un semplice errore per rendere vana l’intera procedura.

Il modulo MA-RI è reperibile online nella sezione Modulistica dell’Ufficio Brevetti. Contestualmente al modulo deve essere scaricato il Vademecum con le istruzioni dettagliate necessarie per la compilazione.

La prima cosa da fare è indicare se è la prima volta che viene inoltrata domanda per il logo e se questo è singolo, quindi riferito esclusivamente a una sola azienda, oppure indica un marchio collettivo, come nel caso ad esempio di un consorzio di produttori di vino piuttosto che di alimenti biologici.

La seconda parte è dedicata alla descrizione minuziosa del logo e della classe di appartenenza. Infine, l’ultima sezione prevede l’inserimento dei dati di chi richiede la registrazione e degli allegati. La domanda infatti, da presentare in originale e in doppia copia firmata, deve essere accompagnata dalla riproduzione dettagliata in formato A4 del logo, dalla ricevuta del versamento all’Agenzia delle Entrate, del pagamento dei diritti di Segreteria alla Camera di Commercio della zona di riferimento e da una marca da bollo.

La procedura per la registrazione comunitaria è simile. La domanda deve essere presentata in una delle lingue della Comunità Europea e deve recare oltre alla presentazione grafica, verbale o audio del logo, la classe di Nizza e i dati del richiedente.

Registrazione marchio e logo: fase finale

La registrazione del marchio non è immediata in quanto gli organi preposti, sia a livello nazionale che comunitario, devono effettuare i propri controlli sulla legittimità della richiesta.

Una volta constatato che è tutto in regola e che la domanda è completa, la stessa è pubblicata sul bollettino dell’Ufficio Brevetti o su quello dell’EUIPO, per la procedura comunitaria. Se entro tre mesi non viene effettuata nessuna procedura di opposizione, si procede alla registrazione e al rilascio di apposito certificato.

Costi per la registrazione del marchio

Per registrare un marchio in Italia servono all’incirca 200/250 euro che comprendono: la marca da bollo, i vari diritti di segreteria e una classe di appartenenza. La scelta di aggiungere più classi del Sistema di Nizza comporta un maggiorazione di 34 euro per ogni singola classe aggiunta.

La registrazione comunitaria prevede un costo pari a 850 euro più 50 euro per l’aggiunta di una sola classe e 150 euro per ogni gruppo di appartenenza aggiuntivo. La tutela del marchio comunitario prevede la copertura in tutti gli stati membri e vale per 10 anni.

I prezzi descritti sono relativi al caso in cui si decida di presentare personalmente la domanda. Se ci si avvale dell’aiuto di uno specialista sarà necessario inserire nella voce dei costi anche la relativa parcella.

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