Recentemente sta facendo molto discutere la scelta del nuovo Governo in carica di modificare in modo repentino la regolamentazione dell’Ecobonus 110%. Già durante l’anno scorso era stato messo un grande paletto, ponendo il termine per le case unifamiliari per la realizzazione dei lavori al 31/12/2022.

Il Governo in carica ora ha stabilito che la misura è in vigore fino al 31/12/2022, dopo di che passerà al 90% e tornerà ad essere valida con la stessa percentuale anche per le unifamiliari.

La confusione di questo periodo, unita al fatto che moltissime banche stanno smettendo di accettare la cessione del credito d’imposta, sta portando molta incertezza sul mercato e moltissima fretta da parte di committenti e contractor nel chiudere gli accordi e iniziare i lavori.

Nelle prossime righe vedremo alcuni punti a cui dovresti fare molta attenzione se stai percorrendo la strada per iniziare i lavori in fretta e furia e una soluzione per metterti al riparo da spese eccessive.

Bonus 110: è realmente gratuito?

La domanda è lecita, ma se ti trovi nella situazione in cui stai per chiudere il contratto sai già certamente la risposta.

Purtroppo no: l’ecobonus 110% non è gratuito e ti viene richiesto di sborsare una somma considerevole in fase di definizione dell’accordo.

In primo luogo notiamo che moltissime banche hanno deciso di non accettare più la cessione del credito d’imposta e le poche che incassano ancora i crediti hanno applicato dei tassi davvero alti, che ricadono così sul committente dei lavori.

Inoltre le aziende contractor stanno giocando molto sulla fretta di questo periodo e propongono dei leggeri aumenti a causa di alcuni materiali e dispositivi che non vengono coperti interamente dall’incentivo.

In questo modo il committente in questi giorni in cui stiamo scrivendo si sta trovando a firmare accordi molto deleteri, dove gli viene richiesto di pagare una somma per l’esecuzione dei lavori che va dal 15 al 30% del preventivo ricevuto inizialmente.

Capisci bene che questo tipo di accordo non è così vantaggioso come sembra.

L’alternativa alle aziende contractor

Una buona alternativa, se hai la disponibilità finanziaria per ammortizzare inizialmente i costi, è quella di richiedere un finanziamento bancario ad un buon tasso di interesse ed accollarti così l’ammortamento del credito d’imposta sugli anni successivi in detrazione dalle tasse.

L’esborso di liquidità è chiaramente notevole, ma nel lungo periodo può rivelarsi una scelta vincente a fronte delle somme davvero elevate richieste in questo periodo.

In questo modo potrai affidarti ad un’azienda che non è meramente un contractor, ma una solida realtà specializzata da diversi anni nella progettazione e nell’installazione di dispositivi di efficientamento energetico senza alcun subappalto, in modo da tenere sotto controllo tutta la realizzazione del preventivo.

Proprio per questo motivo ci sentiamo di consigliarti, specialmente se abiti nel sud Italia, zona dove è fortemente vantaggioso implementare immediatamente un impianto fotovoltaico per ridurre i costi in bolletta, di affidarti a delle realtà locali presenti da anni, come ad esempio Innovasol.

L’azienda è in grado di fornirti gratuitamente un preventivo e una consulenza gratuita per capire quali siano le migliori soluzioni per la tua specifica abitazione, con la possibilità di un confronto continuo e la consulenza per la miglior soluzione possibile per l’eventuale cessione del credito d’imposta. Clicca qui e potrai consultare la pagina con tutte le soluzioni disponibili per la realizzazione di impianti fotovoltaici a Catania e non solo, in modo da capire nel dettaglio se questa soluzione potrà fare al caso tuo.

Dopo un’attenta valutazione ci sentiamo di suggerirti di fare un’analisi finanziaria della fattibilità del progetto e delle tempistiche di rientro dell’investimento, in modo che potrai capire precisamente se sia meglio affidarsi ad una semplice azienda contractor per la cessione del credito o a dei professionisti del settore dell’efficientamento energetico occupandoti tu stesso della parte finanziaria.

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