Il flusso di cassa è un indicatore dello stato di salute di un’impresa, ma di cosa si tratta nello specifico? I flussi di cassa, anche chiamati cash flow, sono i movimenti di capitali in entrata e uscita di ogni business.

Il cash flow va monitorato periodicamente (ogni settimana, ogni mese o ogni 2-3 mesi). Possiamo distinguere due tipi di cash flow:

  • flussi di cassa positivi: quando gli incassi superano le spese
  • flussi di cassa negativi: quando le spese superano gli incassi

Differenza fra profitti e flussi di cassa positivi

Come abbiamo detto, i flussi di cassa rappresentano la quantità di capitale che entra ed esce da un’azienda, necessario per le normali operazioni quotidiane, come pagare lo stipendio ai dipendenti, tasse, ecc.

Con il termine profitto intendiamo invece quella parte delle entrate che, privata di tutte le spese complessive, rappresenta il guadagno netto dell’azienda.

L’analisi del flusso di cassa è fondamentale proprio per capire come si muove questo denaro: in pratica, il cash flow è un indice che misura la capacità dell’impresa di autofinanziarsi senza dover chiedere prestiti. Ecco perché parliamo del flusso di cassa come uno dei principali strumenti per la gestione finanziaria aziendale.

Per la gestione dell’impresa bisogna, ovviamente, sempre mirare ad avere un cashflow positivo. Infatti, solo in questo modo l’azienda può far fronte senza difficoltà alle varie spese, ed eventualmente effettuare investimenti aggiuntivi.

Leggi anche: cash flow operativo, cos’è e come si calcola

Come gestire correttamente i flussi di cassa

La prima cosa che devi fare, come già anticipato in precedenza, è monitorare periodicamente la situazione aziendale, annotando eventuali riduzioni delle vendite, crediti non riscossi, aumento degli invenduti e investimenti rischiosi.

Come prima cosa puoi calcolare il capitale operativo. Il calcolo è una semplice differenza fra le attività a breve termine e le passività a breve termine (quindi devi sottrarre i debiti alle liquidità, alle scorte e ai crediti aziendali).

Il capitale operativo, o working capital, è un indicatore necessario a verificare l’equilibrio finanziario aziendale a breve termine. Infatti, le attività a breve termine comprendono cassa, scorte, crediti verso clienti ed anticipi ai fornitori; mentre, le passività comprendono i vari debiti cui l’impresa può incorrere.

Ora, in pratica, una volta ottenuto il calcolo cosa possiamo fare? Ci possiamo trovare di fronte a due diversi scenari:

  • hai un risultato positivo (le attività sono superiori alle passività): ciò implica che la tua azienda è in grado di far fronte ad eventuali debiti in un tempo molto breve.
  • hai un risultato negativo (le attività sono inferiori alle passività): ciò significa che l’azienda non è in grado di pagare tutte le passività in un tempo breve

Le situazioni di capitale operativo negative, se non monitorate correttamente, sono tre le prime cause di fallimento di un’azienda.

Oltre alla semplice operazione matematica di sottrazione, bisogna considerare ulteriori due punti del capitale operativo:

  1. considerare il capitale operativo al netto della “Cassa” (escludendo quindi la cassa di partenza)
  2. considerare la composizione delle attività e delle passività, ossia quali sono le voci che la compongono.

Oltre ai classici fogli di calcolo, utilizzare un software dedicato (come ad esempio Cashflow, che offre molte funzionalità in questo senso) può aiutare enormemente nel calcolo.

Per risolvere un problema di cash flow potrai cercare di ottenere finanziamenti (a breve o a lungo termine), o potrai cercare di velocizzare il recupero dei crediti o cercare di posticipare i pagamenti (nei limiti del possibile).

8 consigli per gestire il cash flow

Quest’ultimo paragrafo vuole essere un piccolo vademecum in 8 punti o, meglio, un insieme di 8 semplici consigli che ti possono aiutare nella gestione e nell’ottimizzazione della liquidità aziendale.

Quindi, in conclusione, ecco gli 8 punti strategici che possono migliorare la gestione del cash flow:

  • prova ad individuare i rischi d’impresa e prova a superarli
  • impara a capire quando conviene pagare subito e quando aspettare
  • effettuare dei monitoraggi periodici
  • gestire correttamente le entrate e le uscite aziendali
  • monitora le scorte in magazzino
  • cerca di avere sempre una riserva di capitale
  • effettua la composizione delle attività e delle passività per evitare spese inutile
  • non concentrarti solo sul profitto ma sui flussi di cassa
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