Il geotermico: un’energia antica ma rivoluzionaria

Il prefisso Geo, che indica una provenienza terrena, unito al termine termico, aiuta a comprendere fin da subito che ci si sta riferendo a un tipo di energia ricavabile sotto terra.

La lava di un vulcano e il vapore di un geyser, entrambi provenienti dalle temperature elevate che si accumulano nei vari strati che compongono il sottosuolo terrestre, producono una notevole fonte di energia.

Oltre che per necessità di riscaldamento, questo tipo di energia è stata utilizzata per diversi secoli da molte culture per cucinare. In maniera non dissimile, l’energia geotermica viene impiegata per il fabbisogno di case, industrie ed edifici commerciali.

I serbatoi sotterranei di vapore e acqua calda sono delle miniere ideali per poter generare elettricità, utile ad esempio per riscaldare e raffreddare delle costruzioni. Vediamo di seguito gli usi di un impianto geotermico, andando ad approfondire gli aspetti relativi ai benefici e ai costi.

Come funziona un impianto geotermico?

A circa due metri sotto terra, la temperatura rimane invariata lungo tutto l’anno, assestandosi sui 50° C circa. Un sistema geotermico impiega dei tubi che vengono posti a circa un metro di profondità e così pompa il liquido attraverso i tubi per riuscire ad assorbire il calore e riportarlo poi all’interno. A fare la differenza è uno strumento definito scambiatore di calore, che sfrutta il calore del liquido per riuscire a riscaldare l’aria all’interno dell’ambiente.

L’energia geotermica viene utilizzata anche per produrre elettricità: un impianto geotermico funziona sfruttando i medesimi serbatoi di vapore o di acqua calda sotterranei, mentre il calore viene impiegato per operare un generatore elettrico.

Un riscaldatore geotermico è efficiente, poiché nulla viene sprecato, aiutando ad avere bollette del riscaldamento decisamente basse nei mesi invernali. La gran parte di questi impianti si trovano negli Stati Uniti dell’Ovest, dove la disponibilità naturale è decisamente elevata. Ad esempio, nel nord della California si trova il più grande impianto geotermico del mondo, con una produzione sufficiente per illuminare oltre 22mila case.

Quali sono i benefici di un impianto geotermico?

Anzitutto, come anticipato in precedenza, il primo vantaggio riguarda le emissioni, che sono molto basse. Ciò che viene nuovamente immesso nell’atmosfera è solo il vapore in eccesso, senza alcun tipo di emissione di liquidi: questa è una delle principali ragioni secondo le quali si prevede che gli impianti geotermici diventeranno la tecnologia di riferimento nel corso dei prossimi anni.

Uno dei punti di forza si ritrova nella possibilità di produrre energia senza bruciare alcun combustibile fossile come il carbone, gas o petrolio. Ne deriva perciò che gli impianti geotermici sono responsabili per l’emissione di solo un sesto della quota di anidride carbonica che viene invece rilasciata da una centrale elettrica, una tecnologia relativamente pulita. Anche il contenuto dell’ossido nitroso o dei gas con al loro interno zolfo risulta essere davvero minimo. Addirittura, gli impianti geotermici binari, che sono operazioni a ciclo chiuso, non rilasciano di fatto alcun tipo di emissioni. Per quel che concerne i sali e i minerali che si sciolgono nei fluidi geotermici, il tutto si risolve grazie a un processo di reintegrazione con l’acqua in eccesso a una profondità che si trova ben al di sotto delle falde acquifere, evitando perciò ogni tipo di contaminazione.

Alcune centrali geotermiche possono anche produrre scarti solidi, i quali impongono lo smaltimento nei luoghi approvati dal legislatore. Alcuni di questi, come lo zinco, la silice e lo zolfo, vengono estratti per essere rivenduti, rendendo gli impianti geotermici ancor più rispettosi dell’ambiente.

Un altro grande vantaggio dell’energia geotermica pulita riguarda la sua disponibilità che, al contrario di altre fonti come quella solare o eolica, può essere sfruttata 24 ore al giorno tutti i giorni dell’anno. Dato che sfrutta una fonte dalla quantità pressoché illimitata di calore proveniente dal nucleo della Terra, si tratta di una fonte di energia altamente sostenibile.

Infine, l’energia geotermica può essere prodotta internamente, riducendo di fatto la necessità di ottenere petrolio da Paesi cene possono sfruttare ampie forniture.

Quanto costa un impianto geotermico?

Un impianto geotermico presenta dei costi sbilanciati verso le spese da sostenere inizialmente.

Sono infatti necessarie molte verifiche in termini preliminari, durante le quali si prendono in esame la possibilità di perforazione e successiva costruzione della conduttura, alle quali fa seguito una disamina delle risorse necessarie per le operazioni e solo in ultima istanza si procede al design dell’impianto effettivo.

La gran parte degli impianti geotermici può funzionare grazie a una disponibilità superiore al 90%, ossia risultare produttiva 9 volte su dieci, ma per farlo richiede di operare al 97% della potenza, un aspetto che può aumentare i costi di manutenzione.

L’elettricità venduta a un prezzo più alto giustifica il funzionamento dell’impianto, poiché in tal modo vengono recuperati i costi più elevati che ne derivano.

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