Il concetto di Digital Divide

In generale il digital divide è un fenomeno che si riferisce alla differenza tra coloro che hanno accesso alle tecnologie digitali, come computer e smartphone, e coloro che non ne hanno.

Il digital divide è diventato un problema sia nei Paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo, in quanto nei Paesi in via di sviluppo è spesso associato alla povertà e all’analfabetismo; nei Paesi sviluppati, invece, può essere attribuito alla mancanza di risorse o di infrastrutture.

Il termine “digital divide” è stato reso popolare da un rapporto pubblicato dalla Banca Mondiale nel 2001e questo gap digitale è visto da alcuni come un problema sociale ed economico, mentre altri ritengono che sia semplicemente il risultato naturale di preferenze diverse per la tecnologia.

In realtà, Il termine “digital divide” è stato sdoganato qualche hanno prima da Robert Metcalfe, sviluppatore Ethernet presso lo Xerox PARC di Palo Alto.
In un articolo del 1995 intitolato “The Coming Digital Divide” (Il divario digitale in arrivo), Metcalfe sosteneva che, mentre la rivoluzione dell’alta tecnologia avrebbe avvantaggiato alcune persone nei Paesi sviluppati durante gli anni ’90, altre sarebbero rimaste indietro perché non avevano accesso a queste tecnologie.

A livello finanziario globale questo divario digitale si è fatto ben sentire durante il periodo di pandemia, quando le aziende più digitalizzate sono riuscite ad affrontare la crisi con maggiori mezzi, vedasi ad esempio la possibilità di far lavorare i dipendenti in smart working.

Crescita delle imprese e digitalizzazione

Le ragioni del divario digitale sono molteplici, ma la più importante è che alcune aziende non hanno le risorse per investire nella digitalizzazione. Il digital divide non riguarda solo l’accesso alla tecnologia, ma anche l’accesso al capitale e alle competenze. In Italia, ad esempio, ci sono differenze significative tra piccole e grandi imprese per quanto riguarda la digitalizzazione.

Le piccole imprese hanno reagito alla crisi accelerando i cambiamenti che avevano già pianificato, mentre le aziende più grandi con più di 50 dipendenti sono state più propense a investire maggiormente nelle tecnologie digitali. È fondamentale comprendere queste differenze per non cadere nella trappola di pensare che tutte le piccole aziende siano indietro o abbiano bisogno di aiuto perché non hanno risorse.

Un altro fattore che influenza l’adozione di nuove tecnologie è la cultura digitale: alcune aziende sono più aperte di altre ad adottare nuovi modi di lavorare e comunicare. Ciò può essere dovuto alle dimensioni o al settore di appartenenza, ma può anche dipendere dal grado di controllo che hanno sui propri processi e sulle proprie decisioni.

Indice di digitalizzazione aziendale

Il Corporate Digitalisation Index (CDI) è una nuova metrica per misurare l’avanzamento digitale delle aziende. È stato sviluppato da Accenture in collaborazione con Forbes Insights e Gartner per valutare quanto le aziende stiano rispondendo ai cambiamenti digitali e adattando i loro modelli di business per trarre vantaggio dalle tecnologie digitali.
Tra queste troviamo la dematerializzazione dei documenti aziendali, utile per avere tutte le informazioni sotto controllo con un click all’interno di un workflow documentale completamente digitale.

Il CDI tiene la misura in cui le aziende hanno adottato capacità digitali in quattro settori:

  • Gestione delle informazioni e marketing
  • Eccellenza operativa
  • Esperienza del cliente
  • Innovazione e nuovi modelli di business

Una recente indagine ha rilevato che circa la metà delle grandi aziende in Europa non ha ancora sufficienti competenze digitali, mentre solo una piccola impresa su cinque ha sufficienti competenze in questo settore.
Ciò significa che hanno meno probabilità di beneficiare delle opportunità offerte dalla trasformazione digitale: crescita più rapida, maggiore agilità e riduzione dei costi rispetto ai loro concorrenti che sono meglio attrezzati per il futuro.

Digitalizzazione d’impresa: le difficoltà

La digitalizzazione dei processi aziendali è un passo fondamentale per la competitività delle imprese nel mondo di oggi, tuttavia, non è sempre facile da attuare.

La digitalizzazione di un’azienda comporta infatti un elevato investimento di risorse e questo è il principale ostacolo che impedisce a molte aziende di abbracciare la nuova era digitale. Tuttavia, è fondamentale considerare questo costo come un investimento e non solo come una perdita di denaro.

La prima valutazione importante da fare è capire quali sono le priorità e fissare gli obiettivi principali dell’azienda. In un secondo momento, si possono evidenziare gli aspetti più urgenti su cui concentrarsi e quindi procedere per gradi, verso quelli successivi da implementare in futuro, una volta digitalizzati i primi strumenti.

L’implementazione di qualsiasi progetto di trasformazione digitale è solitamente piuttosto costosa e può richiedere diversi anni per essere completata. Questo perché coinvolge una serie di aree diverse, tra cui:

  • Formazione del personale– Un progetto di trasformazione digitale richiede la formazione del personale sull’uso della nuova tecnologia, che può essere costosa e richiedere molto tempo.
  • Infrastruttura IT– La nuova tecnologia necessita di un’infrastruttura IT che funzioni con essa. Ciò significa che l’azienda dovrà investire in software, hardware, apparecchiature di rete e altri elementi correlati.
  • Sicurezza dei dati– Per mantenere i dati al sicuro, le aziende possono investire nel cloud computing o utilizzare software di crittografia. Entrambe le opzioni sono costose e richiedono competenze tecniche a tutti i livelli dell’azienda, nonché una manutenzione continua una volta implementate.

Digitalizzazione d’impresa: i vantaggi

Ci sono numerosi motivi per cui un’azienda dovrebbe digitalizzare le proprie attività.

Il primo è la riduzione dei costi a lungo termine: oggi è possibile ridurre lo spazio in ufficio, i processi cartacei e la gestione manuale dei documenti.
Le aziende possono ora affidarsi agli strumenti digitali per aumentare la loro produttività ed efficienza e questo miglioramento è facilmente misurabile impostando dei KPI ben definiti. È anche possibile risparmiare denaro automatizzando attività ripetitive, come la fatturazione e la contabilità. Inoltre, i dipendenti possono essere più produttivi grazie a migliori strumenti di collaborazione e comunicazione all’interno dell’azienda.

Un altro motivo per cui le aziende dovrebbero perseguire la trasformazione digitale è la riduzione dei rischi:
I principali rischi per le aziende sono le violazioni della sicurezza e la perdita di dati. Ad esempio, adottando una soluzione basata sul cloud non dovrete più preoccuparvi di eseguire il backup dei vostri dati o di essere violati! Se si utilizza una soluzione online, si evita anche di perdere tempo a spostare i file da un computer all’altro o da un reparto all’altro (ad esempio, dalla contabilità al marketing).

I processi interni, grazie alla digitalizzazione, saranno completamente gestibili ovunque e in qualsiasi momento, oltre a essere più organizzati, inoltre, un flusso di lavoro digitalizzato consente, in caso di errore, di rintracciarlo più facilmente e di intervenire più tempestivamente rispetto al passato.

La digitalizzazione offre poi anche molti vantaggi al di fuori dell’azienda, come una maggiore soddisfazione dei clienti grazie a risposte più rapide o a soluzioni self-service

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