Quando si chiede un prestito è bene valutare con attenzione l’ammontare delle rate. Non riuscire a saldarle con regolarità potrebbe infatti rivelarsi un problema serio, che può portare, in alcuni casi, a una segnalazione al CAI (Centrale Allarme Interbancaria), in cui sono elencati i cattivi pagatori, con conseguente difficoltà futura ad ottenere prestito o ad aprire conti correnti bancari.
Come scegliere un prestito
Non molti ci pensano, ma poter scegliere il miglior prestito personale disponibile può essere una questione correlata anche a ciò che avviene in caso di mancato pagamento di una rata. Purtroppo può capitare a chiunque di rimanere senza liquidità, a causa di imprevisti in casa o perché si rimane per uno o più mesi senza lavoro.
Per alcune famiglie un guasto all’auto o un periodo di malattia sono eventi che possono influire significativamente sulle possibilità economiche, cosa che può portare anche a non riuscire a saldare le rate di un prestito. Quando si cerca l’opzione che si adatti meglio alle proprie esigenze, come ad esempio, è quindi importante verificare che offra un’ancora di salvezza in situazioni come questa, che potrebbero verificarsi anche più volte nel corso del periodo di ammortamento.
Alcuni prestiti personali infatti sono restituiti alla banca in un periodo che può prolungarsi fino a 10 anni, è chiaro che in un arco temporale tanto lungo un imprevisto può verificarsi per chiunque. In questo caso le conseguenze dipendono dalle disposizioni della banca. ll miglior prestito personale con BPER, ad esempio, è uno di quelli che consentono di saltare una rata, ogni 12 o 24 mesi; in questo modo un imprevisto diventa meno problematico. Ci sono anche banche che permettono ai clienti debitori di rinegoziare l’ammontare della rata mensile, riducendola sensibilmente, cosa che mette al riparo durante eventuali periodi di ristrettezza economica.
Cosa accade se pago in ritardo?
Una singola rata non pagata può risolversi in una lettera di sollecito da parte della banca, che richiede di pagare quanto prima il dovuto, a volte gravato da ulteriori interessi e dalle spese sostenute per l’invio del sollecito. La situazione peggiora se tale evento si verifica più volte nel corso dei mesi o degli anni, la banca ha infatti la facoltà di richiedere il recupero dei crediti, approfittando di una società che si occupa di questo genere di problematiche. Il debitore riceve a casa un’ingiunzione di pagamento, con l’obbligo a saldare la rata entro 10-15 giorni dal ricevimento della stessa. Se si paga la rata entro tale termine, gravata ovviamente di interessi e mora, la situazione torna alla normalità e il debitore potrà semplicemente continuare a pagare le restanti rate.
Cosa succede se non pago?
Diversa è la situazione per chi non possiede il denaro necessario al saldo della rata, che quindi con il passare dei giorni non si appresta a pagare quanto dovuto. In tali situazioni la banca, o la società di recupero del credito, può richiedere il pignoramento dei beni del debitore. In pratica è possibile che al debitore siano tolti alcuni dei beni che possiede, per venderli all’asta in modo da recuperare la rata da saldare. La legge italiana prevede la possibilità di pignorare sia beni mobili che immobili; chi percepisce uno stipendio o una pensione può essere colpito dal pignoramento di 1/5 dell’assegno mensile, fino a completa restituzione di quanto dovuto. Se non si pagano alcune rate di un finanziamento finalizzato, ad esempio per l’acquisto della casa o dell’auto, la banca può entrare in possesso del bene, che spesso in questi casi è gravato da ipoteca.
La situazione peggiore
I debitori che non pagano almeno 2 rate consecutive di un prestito subiscono anche la segnalazione al CAI. Tale segnalazione comporta per il debitore l’impossibilità a emettere assegni, ad aprire nuovi conti bancari o a ottenere ulteriori prestiti. Tale segnalazione è mantenuta per un singolo anno se il soggetto ha ritardato il pagamento di due rate. Se tale comportamento continua la segnalazione può rimanere fino a 3 o 5 anni. Nel caso in cui un soggetto non paghi le rate di un prestito il suo nome rimane nel registro del CAI per 10 anni, o fino a quando non avrà provveduto al pagamento.