Anche l’impianto idraulico e sanitario, come quello del gas, del riscaldamento ed elettrico, è disciplinato da una serie di normative alle quali è fondamentale fare sempre riferimento.
Che si tratti di nuove costruzioni o di modifiche su impianti preesistenti, gli impianti idrici sono regolati dal Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico n. 37 del 2008.
Cosa prevede il Decreto? Cerchiamo in questo articolo di darti le giuste indicazioni, ottenute consultando un servizio di pronto intervento idraulico.
Normativa impianti idraulici civili: cosa dice il decreto Ministeriale
Il Decreto Ministeriale del 2008 che ha sostituito la precedente legge n.46 del 1990, è nato con l’intento di uniformare in un unico provvedimento legislativo le norme vigenti di sicurezza degli impianti e di evitare che il cattivo funzionamento degli stessi possa essere responsabile di incidenti domestici.
La normativa va applicata per tutti gli impianti al servizio di edifici, posti all’interno o di pertinenza, indipendentemente dall’uso di destinazione. Nello specifico la normativa precisa che le imprese sono tenute a realizzare dei lavori a regola d’arte e sono responsabili del corretto funzionamento degli stessi.
La corretta esecuzione dei lavori e il corretto funzionamento degli impianti vengono documentati con il rilascio di una certificazione in adeguamento della normativa vigente.
Quali sono le norme per realizzare un impianto idraulico
Le principali norme che specificano i parametri e i criteri tecnici da rispettare per il dimensionamento degli impianti idraulici sono due:
- UNI 9182: specifica dei parametri e criteri tecnici da tenere presente per le reti idrauliche destinate al consumo umano, ricircolo e distribuzione dell’acqua calda, impianti di produzione e messa in opera di impianti di acqua non potabile e dei suoi impieghi.
Tale norma va applicata per tutti gli impianti di nuova costruzione, per riparazioni e modifiche di impianti preesistenti. - UNI 9183: norma sperimentale per gli impianti di scarico delle acque usate. Tale norma specifica i parametri e criteri tecnici da considerare per la progettazione e realizzazione di impianti ad uso abitativo e collettivo, delle acque usate.
Chi rilascia la certificazione di idoneità dell’impianto idraulico
È compito dell’impresa installatrice, dopo aver completato le fasi di progettazione, realizzazione dell’impianto e averne verificato la corretta funzionalità, rilasciare la dichiarazione di conformità degli impianti realizzati.
Tale dichiarazione viene stilata su un apposito modello prestampato e contiene anche una relazione del progetto realizzato e la specifica dei materiali utilizzati.
Ovviamente la certificazione può essere rilasciata per interventi su impianti con data successiva all’entrata in vigore del Decreto, nel caso di interventi precedenti la stessa può essere sostituita da una dichiarazione di rispondenza.
Quest’ultima può essere rilasciata da un professionista del settore impiantistico, iscritto all’albo professionale e che abbia esercitato almeno per cinque anni consecutivi la professione.
Certificazione di conformità impianto idraulico: oneri e responsabilità
Ogni qualvolta che si effettuano opere di realizzazione, rifacimento e manutenzione agli impianti idraulici, elettrici, del gas, del riscaldamento e di climatizzazione, occorre certificare la conformità degli impianti alla normativa vigente.
Questo compito, come ti abbiamo anticipato precedentemente, deve essere rilasciato dalle aziende appaltatrici abilitate, che hanno il compito di inserire nella certificazione i dati dell’immobile e del relativo proprietario, i riferimenti della ditta committente, le specifiche della realizzazione dell’impianto idraulico e i dati del tecnico professionista che ha svolto i lavori e che ha constatato l‘efficienza del corretto funzionamento.
La dichiarazione va redatta in triplice copia, una per il committente, una per l’impresa che ha eseguito i lavori e una va consegnata allo Sportello del Comune Ufficio Edilizia, debitamente firmate dall’impresa.
Il mancato rilascio della predetta certificazione comporta una sanzione amministrativa molto onerosa per l’impresa inadempiente.
È compito del committente affidare i lavori di realizzazione, ampliamento e trasformazione degli impianti a ditte esperte e abilitate e richiedere il rilascio della dovuta certificazione, per conservare e dimostrare in caso di vendita dell’immobile, le caratteristiche di sicurezza previste dalla normativa vigente.
Il proprietario committente è tenuto a consegnare entro trenta giorni dall’allacciamento al distributore o all’eventuale acquirente, la dichiarazione di conformità o la dichiarazione di rispondenza.
Decorso tale termine senza aver prodotto detta documentazione, il distributore o il fornitore potranno sospendere la fornitura e l’acquirente potrà venir meno agli accordi di acquisto precedentemente intercorsi.